Tesi “Un oasi di sale nel Mediterraneo”

Elaborati della mia Tesi di Laurea in Architettura, conseguita presso la facoltà di Architettura Mediterranea di Reggio Calabria, 25 Ottobre 2007, (107/110), Laureandi: Fortunato Velletri, Cecilia Riolo. Ringrazio il Relatore Prof. Gaetano Ginex e l’ Arch. Stefania Raschi, senza la loro guida non avrei raggiunto questo traguardo.

F. Velletri

Rappresentare per conoscere e proteggere: viaggio virtuale in un oasi di sale nel mediterraneo.

Tavola 1

 

Tavola 2

L’area delle saline si trova tra la città di Trapani e la località Nubbia, di sfondo al paesaggio il monte Erice. L’area è estremamente pianeggiante, ed il territorio totalmente artificiale è stato modellato utilizzando i materiali del luogo.

Tavola 3

Analisi cromatica, durante il processo di estrazione del sale l’acqua prelevata dal mare assume varie colorazioni, in funzione degli elementi che la compongongono, dai microorganismi che si sviluppano e dalla profondità delle vasche. In particolare il colore rosso mattone viene dato dalla “Dunaliella Salina” un alga che trova nel grado di salinità di quelle vasche un habitat ideale. Quest’alga inoltre è alla base dell’alimentazione di molti uccelli migratori, come i fenicotteri che devono il loro colore appunto al carotene presente in quest’alga ^_^.

Tavola 4

Analisi di una salina, il funzionamento di una salina è molto semplice, ci sono delle vasche a profondità differente nella quale durante l’arco dell’anno viene fatta fluire l’acqua, che evaporando in continuazione diviene sempre più salata. Anticamente la funzione di motore per far scorrere l’acqua era espletata dal mulino a vento, vera e propria pompa eolica.

Tavola 5

Il territorio delle saline è abitato da una ricca fauna che trova qui fonti di nutrimento e di rifugio per la riproduzione. Si tratta di un raro caso in cui una fabbrica creata dall’uomo per sfruttare le risorse della natura, non la deturpa ma al contrario crea un habitat ideale per la salvaguardia di specie animali e vegetali. Questo il motivo per il quale molti di questi siti sono stati istituiti territorio protetto dal WWF.

Tavola 6

 

Tavola 7

 

Tavola 8

 

Tavola 9

 

Tavola 10

 

Tavola 11

Sezione a grande scala della salina. Si notano i caratteristici cumuli di sale, le tegole che serviranno a ricoprirli nella stagione delle piogge, i tipici mulini presenti nel sito (a stella e all’americana), una vasca di acqua “crura” utilizzata anche per la pescicoltura visto il basso grado di salinità, ed una vasca di acqua “fatta”.

Tavola 12

 

Tavola 13

Mulino all’americana

Tavola 14

Mulino di tipo a stella

Tavola 15

Torre di Nubbia

Tavola 16

Museo del sale, anticamente questo mulino era l’unico di tutta l’area ad utilizzare la fora del vento per macinare il sale, a differenza di tutti gli altri che servivano per muovere l’acqua.

Tavola 17

 

Tavola 18

Analisi e fruizione dell’ area

 

 

 

 

 

 

5 commenti »

  1. stelios said

    biribam biribom birirbiriba ,blim
    l’ho sempre detto che sei un genio!complimenti per gli elabarati grafici della tua tesi!
    archvelletri e unico:il grande fortu!

  2. adrianita said

    Molto carino! La fotografia bellisima ed anche le piadine…Mi viene nostalgia…sicilia ed suo oasi salato nel mezzo del mediterraneo…

  3. petros said

    complimenti x il vostro lavoro……………petros

  4. dorotea said

    anch’io sono stata a nefta con Giovannini…bel lavoro complimenti!

  5. rossella said

    bel lavoro,anch’io sn stata a nefta cn lsf giovannini ma ancora nn riesco a dare composizione urbana,che vergogna!!!

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